Non è certo lo sport più popolare tra bambini e ragazzini, soprattutto in un paese, il nostro, in cui il calcio è praticamente lo sport nazionale! Eppure, il rugby ha tanto da offrire ai più piccoli e i genitori dovrebbero prenderlo in considerazione perché porta molti benefici.
Dopo una laurea in scienze motorie, mi sono avvicinato a questo sport e ho cominciato a fare l’allenatore dei più piccolini. Non ho mai giocato a rugby, nella mia vita sono stato solo un mediocre tennista, ma ho capito subito che ai bambini il rugby può insegnare moltissimo. E se anche non proseguiranno, avranno capito che l’essenza dello sport è l’impegno, la passione, la pazienza e il rispetto dell’avversario. Tutti concetti che il rugby insegna alla perfezione.
Ecco cinque motivi per cui ai bambini il rugby fa così bene.
Insegna il rispetto
Il rispetto per l’avversario è parte integrante di questo sport. Non si deve fare male all’avversario in campo ma vincere in modo onesto e rispettoso. E non solo il rispetto verso l’altra squadra ma anche verso l’arbitro: nessun giocatore può rivolgersi all’arbitro se non il capitano, e se qualcuno lo fa, l’intera squadra viene punita. Per questo durante le partite di rugby non si verificano quasi mai brutti episodi, proteste o falli intenzionali.
Si gioca tutti insieme, maschi e femmine
Già da bambini capita che maschi e femmine vivano in due universi separati. La nostra società ci ha portato a etichettare i maschi con un bollino blu e le femmine con un bollino rosa: ad ognuno i propri giochi, i propri vestiti, i propri passatempi e i propri sport. Il rugby supera questa differenza: maschi e femmine giocano insieme, collaborando e condividendo uno sport che stimola il confronto e l’apertura verso il prossimo, senza etichette.
Si impara a non farsi male
Ai bambini, specialmente quelli più agitati e vivaci, capita spesso e volentieri di cadere mentre giocano e farsi male. Il rugby può essere molto utile in questo senso perché, trattandosi di uno sport marcatamente fisico, aiuta letteralmente a cadere senza farsi male. Noi allenatori insegniamo ai bambini le mosse per muoversi e fare le azioni in totale sicurezza, senza il rischio di fare male a sé stessi o agli altri.
Favorisce lo sviluppo psicomotorio
Specialmente nei più piccolini, il rugby è utilissimo anche per favorire lo sviluppo psicomotorio. Si sviluppano infatti gli schemi motori, si imparano i movimenti e la coordinazione, si apprendono funzionalità che possono essere utili in qualsiasi attività sportiva ma anche nella vita di tutti i giorni come correre, saltare, restare in equilibrio, rotolare. Nei primi anni di gioco infatti non ci saranno mischie o rimesse laterali, proprio per evitare che i bambini si facciano male prima di aver appreso bene tutti i movimenti.
Si vince solo se si gioca bene
A rugby vincere è un concetto un po’ diverso rispetto agli altri sport, non legato unicamente al risultato. Nel rugby, specialmente quello dei bambini, si vince se ci si impegna al massimo e si porta a termine il proprio compito, aiutando la squadra e supportando i compagni. Infatti alla fine della partita ci si ritrova tutti insieme per il famoso Terzo Tempo, un momento di condivisione tra le squadre avversarie in cui si festeggia e ci si diverte, a prescindere dal risultato. Un’idea carino per coinvolgere gli avversari è quella di scambiare delle T-Shirt personalizzate in modo che tutti abbiamo un bel ricordo della partita. E ovviamente ci sarà una bella merenda per tutti!